Battistoni World
La nostra maison ha mantenuto da sempre la sua sede originale, senza mai allontanarsi dalla sua mission, un inno all'eleganza classica.
Friends
Mentre tutti gli intenditori rendevano visita e omaggio al talento di Battistoni nel perfezionare il taglio degli abiti e i colletti delle camicie (l’inimitabile cucitura al contrario), numerosi artisti, scrittori e attori, inconsapevolmente, grazie alle visite frequenti, sono stati “adottati” da Battistoni. Tanto che Guglielmo ieri – e Gianni e Simonetta oggi – hanno sottoscritto dei “certificati di amicizia”, con una generosità ben mirata. Essi costituiscono una specie di ordine cavalleresco, senza emblemi né decorazioni, in cui contano solo il talento e le qualità personali. È così, quando i signori Chaplin sceglievano le loro cravatte e le loro camicie, semplicemente mettevano sul conto del negozio; quando Steinbeck prendeva appunti per ‘La Valle dell’Eden’, lo faceva seduto alla sua scrivania Battistoni preferita, con indosso la famosa camicia a quadri Battistoni.
Humphrey Bogart teneva una bottiglia del suo whisky preferito in un armadietto del negozio, come se si trattasse di un club, mentre Gentilini e la sua cerchia di amici avevano il conto aperto, con la Maison Battistoni che faceva indirettamente da sponsor per i loro viaggi e la loro arte. La romanità si riversa dalla scalinata di Trinità dei Monti fino al cuore della città, come un fiume che tocca Piazza di Spagna e scorre lungo via Condotti, il Caffè Greco, le botteghe degli argentieri, e davanti a Palazzo Torlonia, progettato dal Bernini, il Sovrano Militare Ordine di Malta, l’antico negozio Alinari, dimora dell’iconografia romana. Arrivati fin qui, di fronte al serafino della limpida fontana del cortile, e vicino alle opere d’arte uniche che adornano l’atelier Battistoni, li vediamo arrivare. Principi e regine, magnati, aristocratici, l’attore del momento, lo scrittore, la celebrità, il poeta e tutto il Jet Set! Uno dopo l’altro, il più affascinante (forse Kirk Douglas) insieme al più timido (quasi certamente Ben Kingsley), tutti trattati allo stesso modo da Guglielmo Battistoni, con quella spontaneità e quel disincanto che mette il vero romano perfettamente a suo agio davanti a un capo di stato o a un popolano.
L’elenco non ha fine: Luchino Visconti e John Ford, Gianni Agnelli e Rockefeller, Moravia, Malaparte e Jean Cocteau, Tyrone Power e De Sica, Ingrid Bergman e Audrey Hepburn, Josephine Baker e Anna Magnani, Hermes e Lagerfeld, Dado Ruspoli, il Principe di Torlonia, il Principe Orsini, e molti, molti altri ancora. Oggi queste storie, narrate a volte da anziani commessi o dal signor Battistoni, si riflettono silenziosamente nelle pareti e negli specchi, e permeano in modo affascinante il negozio Battistoni di Roma con i loro racconti subliminali
Art
Fin dagli inizi, diversi pittori hanno collaborato spontaneamente per decorare con quadri, disegni, incisioni e ceramiche gli showroom e i camerini della storica boutique di Via Condotti. Afro, Gentilini, Savelli, Fougeron, Del Fabretto, Scordia, Quaglia, Cagli, Leoncillo, Leonor Fini, Stan Lepri, Picasso, Modigliani, Capogrossi, Beppe Guzzi, Cocteau, Matta e molti altri artisti celebri nel mondo, erano tutti amici di Battistoni e sono oggi ben rappresentati nel negozio dalle loro inconfondibili opere. Una passione confermata dalla Fondazione Guglielmo Battistoni, creata da Gianni e da sua sorella Simonetta, per sostenere giovani artisti scelti da una giuria internazionale; un legame con il fondatore che disegnava camicie per pagarsi l’Accademia di Belle Arti a Roma. Alla fine Guglielmo sceglierà la sua attività ‘collaterale’ e si concentrerà sulla professione di stilista di moda, invece di perseguire la sua vocazione artistica: il tempo ha dimostrato che era questa la decisione giusta da prendere.
Heritage
Nel lontano 1946, solo una manciata di persone conosceva il 61A di Via Condotti. Fu in questo indirizzo, nascosto alla vista dei passanti, che Guglielmo Battistoni iniziò l’attività di camiciaio. Era prima di tutto un sognatore. Un creatore nel cuore, la cui passione per i dettagli e lo stile contaminava la sua forma d’arte con molti altri campi di attività. Il suo atelier era, ed è tuttora, l’immagine speculare del suo proprietario.
Battistoni non ha mai creduto in quelli che seguivano la moda. Egli credeva che “cercare di stabilire le tendenze e dettare le norme, anche se per una sola stagione, in qualcosa di così volubile e fantasioso come la moda, è come costringere una rondine a volare in linea retta, invece di lasciarla libera di seguire i suoi arabeschi nel cielo.” Nascosto in queste parole possiamo forse ritrovare un tocco di quella creatività che ha alimentato Guglielmo Battistoni e i suoi amici e ha pervaso via Condotti con un modo di essere alternativo. A loro va il merito di aver trasformato questo tratto di strada nella meta dei suoi famigerati habitué.
Fu necessaria una processione graduale e naturale per trasformare questa strada in un must, e il negozio di Battistoni divenne una club-house molto ricercata. Un rifugio per monarchi passati e presenti, per magnati dell’industria e della finanza, aristocratici, artisti, scrittori, attori e registi. Ma, con tutto il dovuto rispetto per Federico Fellini, va subito detto che Via Condotti non ha mai voluto la fama della Via Veneto de “La Dolce Vita”. Erano due strade diverse con due culture diverse. Il pubblico di Via Condotti era molto diverso e lontano dalle folle impulsive di Via Veneto. Gli accoliti di Battistoni erano concentrati nel voltare le spalle (vestite da un capo Battistoni) all’esibizionismo e alla pubblicità di Via Veneto. Per questo motivo, i salotti quotidiani di Via Condotti divennero l’ambiente naturale per lo zoccolo duro della società del Caffè e la bottega al n. 61A teneva un registro di tutti i suoi illustri clienti, gelosamente protetto, naturalmente.
Ma più di questi registri valgono i costanti attestati di amicizia sottoscritti dalle generazioni della famiglia Battistoni con la sua clientela. Iniziati da Guglielmo, poi coltivati da Gianni, e ora custoditi dai nuovi proprietari, questi legami costituiscono un ordine cavalleresco di cavalieri di stile, senza emblemi, decorazioni o divise. Un ordine sostenuto solo dal talento, dall’autenticità e dalle qualità personali che sono appannaggio della vera aristocrazia.
Pietro Consagra, Fontana, Modigliani, Guttuso, Matta, Capogrossi, Mušič, Cocteau e Gentilini, hanno tutti lasciato la loro impronta nelle nostre stanze. Il loro talento adorna le pareti del laboratorio-boutique Battistoni. I loro doni e le loro parole sono a disposizione di ogni ospite che si prende il tempo per guardare nelle nostre stanze, trovare l’ispirazione e ritrovare un granello di grandezza dentro di sé.
E l’eleganza? vi chiederete… Da Battistoni l’eleganza è data per scontata. Come la cultura, è una compagna costante. Una collezione di cravatte, come ben sapeva Alberto Moravia (uno dei tanti scrittori divenuti clienti abituali di Battistoni), può esprimere emozioni e sentimenti altrettanto bene, se non meglio, del più elaborato dei sonetti.
Battistoni, oggi più che mai, rimane un riferimento per l’uomo elegante. Sia che vesta in modo casual o sportivo, sia che vada a cavallo o che giochi con i suoi figli. Quando tiene banco a una riunione di lavoro, a un pranzo elegante o partecipa a un ballo importante con un impeccabile smoking Battistoni. Quest’uomo può affidarsi a una Maison che ha mantenuto la sua location originale fin dalla nascita senza mai allontanarsi dalla sua mission, una professione di fede nei confronti dell’eleganza classica.
L’uomo moderno – a Roma, Los Angeles, Londra, Parigi o più lontano ancora – trova in Battistoni il partner di stile più affidabile e stimolante, che non lo deluderà mai, qualunque sia l’occasione.
Allo stesso tempo, noi di Battistoni sappiamo perfettamente che essere e rimanere conservatori è una sfida impegnativa. Richiede apertura mentale: la vera tradizione non rimane mai uguale a se stessa, ma si evolve lentamente intorno al suo asse principale, assorbendo, di volta in volta, tutti quei nuovi elementi e quelle influenze necessarie per preservarsi in tempi sempre diversi.
Ma Battistoni è molto più di un’esclusiva Maison sartoriale. In una bella dedica all’artigianalità della Maison, il poeta e amico Jean Cocteau scrisse una volta che la sua camicia non era fatta su misura ma piuttosto “fatta alla perfezione”. Battistoni è un Protagonista di stile e un Demiurgo del total look.
Giustamente. Quale altro nome della moda contemporanea, vi chiederete, vanta l’esposizione e la contaminazione costruttiva con così tanti influencer culturali, politici e aristocratici del suo tempo? Il nostro Cashmere, la maglieria, la pelletteria, le calzature, i cappelli, gli ombrelli, i portafogli, le scatole per le camicie e gli scrigni, e forse soprattutto la nostra rinomata collezione di cravatte, sono stati indossati e amati dai grandi protagonisti del nostro tempo, la cui privacy è stata sempre rigidamente rispettata da Battistoni.
Fin dall’inizio, la Maison ha adottato una strategia nettamente diversa da quella scelta dalla maggior parte dei marchi commerciali di moda. Battistoni considera sacro il momento dell’ideazione dei modelli, un’occasione che merita tutte le sue risorse e la sua attenzione. Per questo motivo, mentre le nostre linee di abiti e camicie su misura sono rigorosamente prodotte internamente, gli articoli che richiedono una produzione su larga scala sono progettati internamente, ma deliberatamente indirizzati verso una produzione esterna.
Per fare questo, abbiamo scelto gli artigiani più appassionati e abili nel loro lavoro, tutti rigorosamente italiani, con cui collaborare senza fare compromessi con la loro cultura. Battistoni fornisce i tessuti, lavorando scrupolosamente al loro fianco fino a raggiungere la perfezione. Ognuno si concentra su ciò in cui eccelle. Questo è il principio di base che ha ispirato con successo la nostra Maison fin dal primo giorno.
Immaginate un maglione a collo alto fatto con il Cashmere a 3 strati più leggero, più morbido e più caldo, nella tonalità off-white. È tessuto ininterrottamente da cima a fondo in un unico pezzo, senza cuciture a vista. Un capo impeccabile creato senza difetti: una collaborazione Battistoni nel corpo e nell’anima. Questi capi, insieme alle nostre creazioni su misura “fatte alla perfezione”, lasciano un’eredità eterna… un’impronta su chi li indossa perfettamente catturata da Jude Law nella clip de “Il talento di Mr. Ripley” quando cita, con una pronuncia perfetta, il nome di “B A T T I S T O N I” al suo amico Matt Damon come la mecca sartoriale da visitare a Roma.
Eppure, l’autocompiacimento non è mai tollerato. Guglielmo Battistoni lo aborriva così tanto che quando i suoi dipendenti gli annunciarono che la Famiglia Reale Italiana aveva premiato la Maison con delle onorificenze, ordinò loro immediatamente di tornare al lavoro e di fare ancora meglio! Anche la perfezione viene sempre messa in discussione e ogni volta… perfezionata.
Forse, per comprendere appieno tutto questo, basta semplicemente indossare il capo Battistoni iconico per eccellenza: il Blazer Max. Realizzato a mano dall’inarrivabile talento dei nostri House Master Tailor, provenienti dalla leggendaria scuola sartoriale romana, il Blazer doppiopetto, tagliato e cucito in twill di baby cashmere, esemplifica lo spirito del nome Battistoni. Esso incarna perfettamente la nonchalance della Maison, quel mix di disinvolta sicurezza di sé e di eleganza senza tempo, inesprimibile a parole, che va semplicemente sentito… Una sensazione a cui l’uomo Battistoni ama aspirare.